mercoledì 6 gennaio 2016

Un vescovo scopertosi profeta

Pochi giorni dopo il martirio di Romero, Jon Sobrino, teologo e amico dell'arcivescovo, scrisse: "Anche se pare strano dire questo, Romero era un uomo che credeva in Dio. La fede in Dio ha assunto nella sua vita delle conseguenze terribili. Lui ha dovuto liberarsi dalle immagini di Dio legate al potere e allo status quo. Per Romero, credere in Dio ha significato assumere radicalmente nella sua vita la causa di Dio".

Per questo, dopo la nomina ad arcivescovo di San Salvador, matura uno stile di pastore che molti non avevano previsto. Sarà lui stesso a dire, all'università di Lovanio in Belgio:
"Non vedo possibilità alcuna di rimanere neutrale. O serviamo la vita, o siamo complici della morte di molti esseri umani. Qui si rivela la nostra fede: o crediamo nel Dio della vita, o utilizziamo il nome di Dio, servendo i responsabili della morte dei poveri".

Per aver scelto di testimoniare il Dio della Vita, il 24 marzo 1980, monsignor Oscar Romero fu ucciso.